Sabato 4 giugno si è svolta presso l’area dell’ex campo delle Madonnelle la prima edizione della kermesse denominata “Il Primo Maggio in ritardo” organizzata dal forum dei giovani in collaborazione con l’Associazione Sgradevole e con il patrocinio del Comune di Calitri. La manifestazione, che prende spunto dal concertone romano come si evince chiaramente dal nome, ha visto avvicendarsi sin dalle prime ore del pomeriggio artisti provenienti da vari comuni della provincia di Avellino e in taluni casi anche dalle regioni limitrofe. Ma come nasce l’idea di questa manifestazione? Ad inizio febbraio i componenti del Nucleo di Coordinamento, nel presentare il programma da attuare nei mesi a seguire, avevano parlato tra le varie cose del primo maggio nostrano (così lo avevano definito) che alle orecchie degli interlocutori era sembrato il classico colpo ad effetto da lanciare per prendersi i favori dei giovani. Niente di più falso. Il primo maggio nostrano, divenuto poi “in ritardo” per una precisa scelta degli organizzatori di farlo andare in scena il mese successivo, è diventato una stupenda realtà. Una realtà a cui hanno partecipato moltissimi giovani, alcuni dei quali tornati in patria proprio per assistere all’evento. Volendo riavvolgere il nastro, già dal mattino si respirava aria di festa, con le band che arrivavano alla spicciolata per le prove. Sul palco si sono alternati: A’ Cunv’rsazion (Calitri), Antonio Guerriero (Rocca San Felice), Avec-moi (Potenza), Banda della Posta (Calitri), Five two (Calitri), Friestk (Calitri), Girat (Calitri), Herpes (Calitri), Livio e Manfredi (Bisaccia), Post Punk (Caposele). L’entusiasmo è stato man mano crescente tra gli organizzatori e gli stessi artisti, con il pranzo che ha rappresentato un grande momento di convivialità ed amicizia. Tornando alla serata, si è partiti con un djset nelle prime ore del pomeriggio, che ha riscaldato la piazza già bollente per l’inusuale sole cocente di giugno. Con il passare delle ore il pubblico, dapprima quasi interamente giovanile, ha abbracciato tutte le fasce di età, con intere famiglie che sono accorse per non perdersi lo spettacolo e che, forse per la prima volta, si sono lasciate andare in un abbraccio collettivo, questa volta non virtuale come eravamo stati abituati per troppo tempo. Una sorta di ritorno alla normalità 2.0 quanto mai cercato e voluto. Il calar del sole, in una location già di per sé suggestiva, ha visto alternarsi band calitrane (A’ Cunv’rsazion e Banda della posta) e non, con la sorpresa finale del Maestro Vinicio Capossela, che ha voluto omaggiare la sua terra con alcuni suoi pezzi e canzoni della tradizione popolare calitrana, definendo poi questo evento bellissimo e miracoloso. La cosa più bella che ci lascia in dote questo evento non è tanto la festa in sé, quanto il ritrovato senso di comunità, quel senso perso per volere di nessuno ma messo così a dura prova negli ultimi due anni. L’auspicio è che il peggio sia ormai alle spalle e che si possa guardare al futuro con ritrovata serenità, anche se…in ritardo.
Alessio Raho
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